Sono trascorsi ben 32 anni da quel tragico pomeriggio, erano le 17,58 quando almeno 500 kg di tritolo, questa la quantità utilizzata dai stragisti mafiosi, uccideva i nostri colleghi dell’Ufficio scorte della Questura di Palermo, Vito SCHIFANI, Rocco DICILLO e Antonio MONTINARO, questi i nomi dei nostri, allora, giovani colleghi che, furono spazzati via da una enorme esplosione. Una strage eseguita da uomini appartenenti alla consorteria denominata mafia, finalizzata all’uccisione di uno dei più importanti magistrati Italiani contro la lotta alla criminalità organizzata, Giovanni FALCONE. Quel giorno morì pure un’altro magistrato, la moglie, Francesca MORVILLO, che si trovava a bordo dell’autovettura investita dalla deflagrazione dell’ordigno.
L’uccisione fu così plateale, così spaventosamente da guerra, che segnò la vita non solo dei familiari delle vittime, ma quella di tutti gli Italiani onesti e di tutta la Polizia di Stato, che,successivamente, tra depistaggi , ombre e quant’altro di inspiegabile in un paese democratico potesse accadere,riuscì a catturare gli autori della strage, assicurandoli alle patrie galere ad uno ad uno, riuscendo a dargli un volto e un nome, squarciando quel silenzio e quelle compiacenze da cui trae la propria forza e con il quale accrescono il proprio insano potere. Molti giovani allora non erano neppure nati e nonostante ciò, grazia alla memoria, anche loro conoscono le gesta di queste grandi figure della legalità ed è il motivo per il quale anche M.P. , nel suo piccolo, si prodigherà sempre in questa direzione, in modo tale che la loro memoria non svanisca e non si disperda mai il ricordo di quel sacrificio che segno l’inizio del riscatto della società civile.
Onore ai nostri caduti.
Roma, 23 maggio 2024
23 maggio 1992 IL TG EDIZIONE STRAORDINARIA V I D E O