Abbiamo letto con particolare attenzione la nota della Direzione Centrale per gli Affari Generali della Polizia di Stato del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, in merito all’uso dei nuovi distintivi di qualifica per il personale della Polizia di Stato che avrà l’obbligo di indossarli l’11 di luglio del c.a. .Una lettera piena di enfasi quasi fosse una data storica per l’intera Polizia di Stato. Bene Noi del Movimento non riusciamo a cogliere questo entusiasmo sfrenato contenuto in tre paginette a firma del Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Gabrielli. Per Noi, che siamo i promotori della necessità di riformare alcune storture che insistono sull’intero impianto della Polizia di Stato che potevano e che possono ancora essere oggetto di modifiche nei c.d. correttivi, è da ritenere un provvedimento non necessario in questo particolare momento della Polizia di Stato. Un decreto interdirettoriale che mortifica ulteriormente gli appartenenti alla Polizia di Stato. Dei distintivi di qualifica che non piacciono alla base, e che non rispecchiano affatto la nostra storia, con un impegno di spesa davvero abnorme che poteva essere destinato per necessità più concreti ed impellenti, quali, ad esempio, l’acquisto, e non in Romania, delle divise operative con connessi accessori. La domanda che circola insistentemente nei corridoi di tutti gli uffici della Polizia di Stato , in merito ai nuovi gradi è la seguente : distintivi di qualifica da applicare dove? considerato che i VECA non hanno e non forniscono divise al personale, e questa carenza la registriamo dalla Questura di Agrigento a quella Bolzano. Cari colleghi Noi del Movimento dei Poliziotti Riformisti e Democratici esprimiamo il nostro totale disappunto concordemente a quanti sono stufi di essere presi in giro da belle parole prive di contenuti.
Roma, 20 giugno 2019