Oramai quasi sistematicamente assistiamo a quanto di più ridicolo possa accadere all’interno del rinomato microcosmo sindacale della Polizia di Stato.
Non c’è giorno che qualche super sindacato di polizia non declami una vittoria da intestare alla sua caparbia azione sindacale. Ma un attimo dopo, scrutando i siti polizia, si può notare come questi appaiano come dei ciclostilati ove ognuno rivendica la c.d. vittoria, magari allegando la clamorosa notizia con una risposta da parte dell’Ufficio relazioni Sindacale, identica alle altre, con unica differenza gli indirizzi per recapitarla.
Proclami per far scorrere le graduatorie di concorsi,straordinari che attendono di essere pagati da anni e anni di estenuante attesa, trasferimenti del personale e relative assegnazioni, sottoscrizione di contratti di lavoro sfavillanti ecc. ecc. ecc.
In poche parole un vero e proprio circo mediatico della notizia e dei meriti ,all’interno del quale, ciascuno, nessuno escluso, dotato di megafono (quando è utile) amplifica l’ottenimento di qualcosa. “Vengano signori”, così proferiva il capo del circo quando cercava di ammaliare la gente per fargli acquistare il biglietto per poi vedere lo spettacolo…..
In queste ore, ad esempio, stiamo assistendo al c.d. TOTO PAGAMENTO degli arretrati relativi al triennio economico 2022/2024. Si susseguono comunicati con le date più disparate, con rinvii e conferme, sempre e comunque asserite tramite le c.d. voci di corridoi. Ma i vertici della nostra Amministrazione, coadiuvati da numerosi capi e sotto capi che a loro volta servendosi di ulteriori dipendenti, cosa fanno, cosa dicono??
L’amministrazione non proferisce parola, non rassicura e non smentisce; sornioni si godono la disputa, comodamente affacciati alla finestra a scrutare, rigorosamente in penombra, a chi la sparerà più grossa, per poi, a bocce ferme, uscire dal cilindro la notizia certa, magari a favore dell’O.S. più accondiscendente .
Riteniamo che nel 2025 alcune notizie fondamentali per la categoria dovrebbero assumere un tono istituzionale e a fornirle con certezza dovrebbe essere l’Amministrazione. Invece cosa accade è la rincorsa tra OO.SS. a chi fornisce la notizia per prima, specialmente se questa ha un interesse particolarmente ambito, quale ad esempio gli aspetti economici; nessuno è escluso da questa vortice vizioso nel cercare di primeggiare.
Siamo sempre più che convinti che la nostra categoria dovrebbe fare un salto di qualità anche in questa direzione.
Per anni le nostre Questure sono state letteralmente dilaniate di c.d. schieramenti pseudo sindacali, con alleanze e/o guerre, dipende dalla Provincia. Nello specifico questo accanimento avviene spesso nei confronti di quel sindacato che in quella data realtà, per volere dei colleghi, rappresenta più degli altri, o magari nei confronti di chi riesce ad avere più idee e a costruire progetti sani e duraturi.
Noi invitiamo i colleghi a valutare con la propria testa gli avvenimenti, i mancati successi, ciò che si poteva determinare e che non si è mai sancito.
Il sindacato, quello con la “S” maiuscola, determina,quale organo di pressione, ciò che ritiene vantaggioso per i colleghi che rappresenta e questo lo deve fare nell’alveo delle regole democratiche e mai per interessi del singolo o corporativistici.
Secondo un nostro modesto modo di vedere,il Sindacato ha effettuato nel tempo delle scelte scellerate lasciando spazi gestionali importanti, perdendo quel ruolo fondamentale di organo di controllo. Inoltre, qualcuno prima di noi, ha deciso di farne a meno,privando il sindacato di un rappresentante nel nostro consiglio d’amministrazione per gli affari del personale, decidendo tout court di abdicare al proprio ruolo, che ribadiamo, è anche ma non solo di verifica affinché qualunque procedura, anche relativa alle promozioni, venisse pedissequamente rispettata e si dimostrasse omogenea nel tempo.
Ma non è solo questo ad essere mutato negativamente: si è concesso alla parte pubblica di effettuare una sorta di rotazione tra sindacati in seno ad alcune importanti commissioni, come se la presenza di sei rappresentati sindacali (queste sono le OO.SS. rappresentative nell’ambito nazionale) impedissero un corretto funzionamento delle commissioni stesse.
Mentre, contrariamente al nostro regolamento, mai adeguato, si è data la possibilità con l’assenza e assenso dell’amministrazione, di modificare una legge dello Stato che consente ai colleghi andati in pensione di guidare un sindacato di Polizia, senza prevedere neppure un codice contabile per far si che questi potessero almeno pagare l’iscrizione sindacale. In estrema sintesi, rappresentano un’associazione sindacale di cui formalmente non fanno giuridicamente parte, rappresentando invece, chi regolarmente sottoscrive e paga una quota mensile per farne parte.
Insomma si è fatto di tutto e di più per perdere quella funzione insita che ha reso grande il sindacato in Italia, mentre quello che doveva essere rimosso da quel lontano 1981 (come ad esempio il regolamento di servizio, la disciplina, le procedure per i movimenti e le assegnazioni del personale, la concessione o meno delle aggregazioni temporanee) è rimasti esclusivo appannaggio dell’amministrazione, che di volta in volta, se vuole, può favorire chi vuole e quando vuole, e nessuno può dire nulla nel merito, in quanto mera concessione da parte dell’amministrazione e non un diritto inalienabile del dipendente.
Per di più si è pensato di infliggere un’ulteriore limitazione alla rappresentanza democratica e libera dei colleghi, aberrando la possibilità di effettuare delle aggregazioni sindacali, tra l’altro riconosciute dalla legge italiane e dalla costituzione, un veto normativo fortunatamente stoppato da ben due sentenze patrocinate e vinte da MP e Mosap.
Ma tutto questo irrefrenabile passo all’indietro a chi lo dobbiamo ascrivere, a chi serve tutto ciò se non a chi vuole che tutto rimanga tale e quale dopo 44 anni dalla riforma istituzionale che un parlamento e un governo ha attuato. Il sindacato aveva preso un impegno con la base, ovvero annullare e cambiare radicalmente al nostro interno alcuni aspetti che hanno avuto ed hanno un sapore dannatamente militare.
Noi del Movimento dei Poliziotti Democratici e Riformisti crediamo che nel 2025 i tempi siano maturi per dimostrare che la nostra categoria è stanca delle prese in giro e dire un secco NO GRAZIE NON CI CASCO, pretendendo una rappresentanza seria e concreta.
Roma, 5 Giugno 2025
IL SEGRETARIO GENERALE
Antonino Alletto